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giovedì 25 gennaio 2007

Mattinata alla posta

Qui sopra, l'inferno!

Questo episodio è accaduto qualche giorno fa. Vado alla posta per due motivi: pagare una bolletta ed attivare una scheda.
Mi sveglio di buon mattino per essere tra i primi, arrivo alla posta ed ecco già il primo problema: la porta d'ingresso è guasta e dunque devo attendere che dalla porta d'uscita smettano di uscire! Alla fine una vecchietta si accorge di me, fa un passo indietro e lascia che finalmente la porta si apra dalla mia parte. Sia benedetta!
Entro, vado a prendere il biglietto ed ecco la seconda spiacevole sorpresa: apprendo che non bisogna prenderne solo uno ma tanti quante sono le operazioni da svolgere. Nel mio caso, dunque, uno per la bolletta e l'altro per la scheda. Qualcun altro probabilmente ne avrebbe presi due, di biglietti, fregandosene altamente del fatto che, non avendo il dono dell'ubiquità, nel caso -seppure remoto- in cui entrambi i turni fossero arrivati nello stesso momento, un biglietto sarebbe andato perduto. Io invece mi sono interrogato su quale fosse opportuno prendere per prima, vittima del mio malsano perfezionismo, ed ho deciso di far prevalere quello della scheda, la cui fila -numeri alla mano- pareva essere la meno lunga.
Non ho purtropppo tenuto in considerazione il fatto che lo Stato quando ha da prendere dei soldini non ci mette troppo tempo, quando invece deve farti un servizio i tempi della burocrazia dimostrano tutto il loro peso. Ecco dunque che la fila per pagare le bollette se ne andava via che era un piacere, mentre la mia arrancava.
Da aggiungere che erano ben tre gli sportelli, ciò nonostante si serviva in media un cliente ogni 10 minuti. Aggiungiamo anche che c'è stata una bella scazzottata tra due uomini ad aver rallentato il tutto. Pare che il motivo del contendere fosse la somma di 25 euro. Dopo svariate minacce ed innumerevoli insulti, uno dei due uomini ha leggermente spinto la moglie dell'altro, quest'ultima è cascata a terra (se volete immaginarvi la scena tenete presente l'episodio di Totti) al grido di "lei è un bastardo, un indegno (cosa c'entrava?), un pezzo di m..., un figlio di p... e un maleducato (sic)". A quel punto, il marito della "simulatrice" (perchè si è visto da lontano un miglio che trattavasi di semplice spintarella) non ci ha visto più, o meglio ha approfittato della situazione, ed ha iniziato a picchiare quel poveretto che era robusto un terzo dell'altro.
Io, inguaribile pacifico, ho tentato invano di invitare qualcuno ad aiutarmi a dividere i "contendenti", ma nessuno s'è scomodato ed hanno preferito continuare a godersi la scena. Non c'era altra soluzione: o intervenivo io, o quell'uomo sarebbe finito all'ospedale! Scelsi la prima opzione, incurante dei miei infelici precedenti: dovete sapere infatti che a scuola molto spesso mi è capitato d dividere compagni di classe che si menavano, sempre tra l'indifferenza generale. E' più forte di me, se io non intervenissi e la situazione degenerasse, mi riterrei co-responsabile di quanto accaduto.
Purtroppo, come si dice dalle mie parti, "cu spatti avi a megghiu patti" ovvero "chi divide ha la parte migliore": ricordo, in ordine di "gravità", di aver gentilmente ricevuto un calcio su un perone, un pugno in un occhio (ho temuto per qualche giorno di subire gravi danni alla vista), un colpo di cintura nell'altro occhio, una spinta da uno dei due "dividendi" che mi ha fatto sbattere la testa su un banco e poi l'opera d'arte, uno specchietto di un'automobile staccato per l'occasione e che ha colpito il sottoscritto anzichè il legittimo destinatario!
In ogni modo, stavolta mi è andata meglio (quando si dice l'esperienza!): ho minacciato i due di denunciarli (di quale reato? Boh!) e sono riuscito a calmarli senza subire nemmeno un graffio. Sembrava tutto finito, invece un'impiegata ha ben pensato di mostrare al mondo la sua genialità; si rivolge ad uno dei due dicendogli "non potete litigare, qui(!), sbrigatevela fuori!". Detto fatto, i due si sono dati appuntamento e chissà com'è finita...
La giornata non era caldissima, ma la mancanza di aria condizionata, il concitato episodio di cui sopra, il nervosismo che mi provocava vedere le persone che si "lanciavano" letteralmente per uscire ed aver la precedeza nei confronti di chi voleva entrare, mi avevano provocato un mal di testa terribile. Ero davvero esausto. Un'ora e mezza lì dentro senza concludere un bel niente.
La nota positiva era che molte delle persone che sarebbero state prima di me hanno rinunciato andandosene a casa. In un lampo arriva il mio turno, schiarisco la voce e fiero chiedo all'impiegato come fare ad ottenere quella stramaledetta scheda. Mi dà il modulo da compilare (perdo altri 10 minuti per completare questa operazione), dopodichè mi chiede la carta d'identità. Si accorge che è scaduta (da agosto!) e dunque non è possibile far nulla.
Vorrei ucciderlo, o suicidarmi, non so, alla fine opto per una terza via: gli chiedo scusa io per il disagio e me ne vado, senza nemmeno prendere il biglietto per pagare la bolletta. Che se la sbrighi mio fratello!

CARA POSTA, SO IO DOVE "INVIARTI"!!!

lunedì 15 gennaio 2007

Auguri di buon anno

Qui sopra, l'immagine di auguri meno brutta che ho trovato

Ci sono gli auguri sinceri ed insinceri, sentiti e non sentiti, opportuni ed inopportuni, aprezzati e non apprezzati; ma poi ci sono anche gli auguri in anticipo, quelli puntuali e quelli in ritardo. Questi miei sono in ritardo, molto in ritardo.
Un po' perchè non ho avuto molto tempo ma soprattutto per carenza di volontà ed eccesso di (immotivata) stanchezza, ho abbandonato questo blog a se stesso, preda degli hacker e di chiunque mi vuol male. Purtroppo nessuno mi odia così tanto da devastare questo blog e dunque sono obbligato a scrivere ancora...
Probabilmente - ecco la vera novità del 2007 - i miei post d'ora in poi saranno spesso più corti che in precedenza; seguirò insomma l'esempio di molti altri blogger. Così facendo non sterminerò più di tanto i vostri neuroni ed al contempo potrò aggiornare più spesso questo inutile spazio che occupo.
Tornando in tema auguro a tutti voi che mi leggete, ma solo a voi (con eventauali coniuge e figli a carico, oltre non ci vado), un anno ricco di soddisfazioni. Come ho scritto via sms il 31 dicembre scorso a chi conosco "che il 2007 possa concederti ciò che il 2006 ti ha negato" (che poi è l'sms che invio ogni 365 giorni cambiando solo gli anni).
Non so a cosa possano servirvi questi miei auguri a metà gennaio: se volete, prendeteveli; altrimenti riciclateli per il prossimo anno...

FELICE 2007!!!