giovedì 8 marzo 2007
venerdì 2 marzo 2007
Le bugie hanno le gambe corte
Secondo episodio dedicato alle mie figuracce. Sempre a scuola, sempre lo stesso anno scolastico, stavolta l'ora di italiano.
Quel giorno mancavano pochi minuti alla sirena quando la professoressa decise di chiedere, seguendo l'ordine alfabetico, chi ha fatto il tema per casa e chi no. Neanche a dirlo, io ovviamente non lo avevo fatto.
Però, siccome il mio cognome inizia per T ed era in fondo all'elenco, ho potuto notare che la professoressa si fidava della parola di ognuno di noi e non chiedeva di far vedere il tema nè di leggerlo. Bastava insomma rispondere "sì" alla sua domanda.
Arrivato il mio turno, risposi timidamente "sì, l'ho fatto". In pochi, esattamente 4 su 22, avevano fatto quel tema. Ed io sarei stato il quinto...
La professoressa, comprensibilmente alterata, alla fine disse "ma è possibile che solo 4 su 22 han fatto il tema per casa?" e si complimentò con chi l'aveva fatto. Piccolo particolare: si dimenticandò di me!
Allora io, mooolto intelligentemente, glielo feci notare: "professoressa, anch'io l'ho fatto!". Lei controllò meglio il registro e dopo un po' disse: "Già, hai ragione, scusami!".
Sembrava fatta. Stavo per dirle di non preoccuparsi per le scuse ma lei, nello stesso momento, mi invitò a leggere il tema!
Non sapevo cosa fare, balbettavo, prendevo tempo, chiedevo "devo leggere il titolo?" e lei "no, leggi direttamente il tema" ed io, fingendo di non capire ed implorando la liberatoria sirena, insistevo: "quindi non devo leggerlo il titolo?" e lei: "No! Leggi il tema!!!"
Il cuore mi batteva a mille, i miei compagni ridevano come matti, io continuavo a prendere tempo rivolgendomi a loro: "ragazzi, silenzio, lasciatemi leggere!!!". Nella mia mente, nel tentativo di trovare una soluzione, avevo anche pensato ad inventarmi un tema al momento (il massimo della follia).
Ad un certo punto, ecco il colpo di genio (per così dire). Accanto a me c'era il tipico "burlone" della classe ed allora io, con fare serio e indispettito, mi rivolsi a lui: "Peppe, esci subito il mio quaderno!!!" e lui "ma non ce l'ho!!!"
Mi volsi verso la professoressa e la vidi con gli occhi tristi. Io, sebbene fossi tutt'altro che un secchione, sono sempre stato rispettato dalla maggior parte dei miei insegnanti come persona.
Mi disse "guardami negli occhi: l'hai fatto o no questo tema!?". La guardai negli occhi e, con incredibile sfrontatezza, risposi "Sìììììììììì" dimostrandomi alterato alla sola idea che potesse essere messa in discussione la mia parola!!! Immagino che in quel momento la mia credibilità fosse paragonabile a quella dei politici italiani in campagna elettorale.
Prese la penna, pensò un po' a cosa scrivere (con ogni probabilità era indecisa se mettere 2 o la I di impreparato). Ad un tratto, finalmente, suonò la sirena e lei chiuse il registro e se ne andò senza aver scritto niente! Anche stavolta, mi andò di lusso!
Quel giorno mancavano pochi minuti alla sirena quando la professoressa decise di chiedere, seguendo l'ordine alfabetico, chi ha fatto il tema per casa e chi no. Neanche a dirlo, io ovviamente non lo avevo fatto.
Però, siccome il mio cognome inizia per T ed era in fondo all'elenco, ho potuto notare che la professoressa si fidava della parola di ognuno di noi e non chiedeva di far vedere il tema nè di leggerlo. Bastava insomma rispondere "sì" alla sua domanda.
Arrivato il mio turno, risposi timidamente "sì, l'ho fatto". In pochi, esattamente 4 su 22, avevano fatto quel tema. Ed io sarei stato il quinto...
La professoressa, comprensibilmente alterata, alla fine disse "ma è possibile che solo 4 su 22 han fatto il tema per casa?" e si complimentò con chi l'aveva fatto. Piccolo particolare: si dimenticandò di me!
Allora io, mooolto intelligentemente, glielo feci notare: "professoressa, anch'io l'ho fatto!". Lei controllò meglio il registro e dopo un po' disse: "Già, hai ragione, scusami!".
Sembrava fatta. Stavo per dirle di non preoccuparsi per le scuse ma lei, nello stesso momento, mi invitò a leggere il tema!
Non sapevo cosa fare, balbettavo, prendevo tempo, chiedevo "devo leggere il titolo?" e lei "no, leggi direttamente il tema" ed io, fingendo di non capire ed implorando la liberatoria sirena, insistevo: "quindi non devo leggerlo il titolo?" e lei: "No! Leggi il tema!!!"
Il cuore mi batteva a mille, i miei compagni ridevano come matti, io continuavo a prendere tempo rivolgendomi a loro: "ragazzi, silenzio, lasciatemi leggere!!!". Nella mia mente, nel tentativo di trovare una soluzione, avevo anche pensato ad inventarmi un tema al momento (il massimo della follia).
Ad un certo punto, ecco il colpo di genio (per così dire). Accanto a me c'era il tipico "burlone" della classe ed allora io, con fare serio e indispettito, mi rivolsi a lui: "Peppe, esci subito il mio quaderno!!!" e lui "ma non ce l'ho!!!"
Mi volsi verso la professoressa e la vidi con gli occhi tristi. Io, sebbene fossi tutt'altro che un secchione, sono sempre stato rispettato dalla maggior parte dei miei insegnanti come persona.
Mi disse "guardami negli occhi: l'hai fatto o no questo tema!?". La guardai negli occhi e, con incredibile sfrontatezza, risposi "Sìììììììììì" dimostrandomi alterato alla sola idea che potesse essere messa in discussione la mia parola!!! Immagino che in quel momento la mia credibilità fosse paragonabile a quella dei politici italiani in campagna elettorale.
Prese la penna, pensò un po' a cosa scrivere (con ogni probabilità era indecisa se mettere 2 o la I di impreparato). Ad un tratto, finalmente, suonò la sirena e lei chiuse il registro e se ne andò senza aver scritto niente! Anche stavolta, mi andò di lusso!
VIVA LA (IN)SINCERITA'!!!
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