Effettua la registrazione a PayPal e inizia ad accettare pagamenti tramite carta di credito immediatamente.

domenica 13 aprile 2008

Nuovissimo Blog!

Visitate il mio nuovo blog!

mercoledì 8 agosto 2007

Così fu (o mi parve)

Dopo tanto, tantissimo tempo (cinque mesi esatti), torno a scrivere su questo blog. E lo faccio per l'ultima volta. Strano a dirsi, ad otto mesi e mezzo dall'inaugurazione dello stesso. Appena cinque mesi fa vedevo questo spazio come un qualcosa di irrinunciabile, una fonte di libertà dalla quale attingevo molto volentieri, esprimendomi periodicamente ed affermando quel cacchio che mi passava per la testa: sciocchezze, soprattutto; anzi, cazzate. Ma erano le cazzate che passavano per la mia testa, ed in quanto tali cazzate particolari, speciali, di cui andavo fiero.
Ed allora pensai di curare questo blog con un certo impegno, nel tentativo di pubblicizzarlo il più possibile, nella speranza di farlo conoscere a decine, poi a centinaia, poi ancora a migliaia di persone, immaginandomele svegliarsi la mattina, ancora con gli occhi stropicciati, con il pensiero di collegarsi su questo blog, curiosi di constatare se ci fossero aggiornamenti.
Non è andata così, ma non è certamente per questo che abbandono il blog. In fondo, le mie soddisfazioni me le sono prese. A cominciare con il post "Dichiarazione di guerra a Kirby e Pegaso", che ritengo tuttora - lo ammetto, poco modestamente - un capolavoro dei miei neuroni, il quale credo abbia aiutato ed aperto gli occhi a molti giovani, e che ha fatto segnare il record di visite giornaliere (se non ricordo male, oltre 1000). Ed ancora, ogni tanto, noto che alcuni lasciano un commento, segno che a mesi di distanza la pagina viene ancora visitata e letta volentieri.
L'unico vero motivo del mio abbandono è piuttosto il lavoro che ho intrapreso proprio cinque mesi fa. Un lavoro che mi tiene impegnato dieci ore quotidiane per sei giorni alla settimana (sabato, domenica e festivi compresi nonchè obbligatori) che sinora mi ha regalato più delusioni che soddisfazioni: tra principali idioti ed ignoranti, clienti maleducati ed impazienti, camion da caricare e scaricare, prodotti da sistemare e prezzare, colleghi e colleghe a cui dare prematuramente e malvolentieri tristi addii, stanchezza e perdita di peso, monotonia, frequenti malesseri e straordinari non pagati, fare il commesso dove lo faccio io non è semplice. E se non vi bastasse, aggiungete che lo stipendio è di appena 500 euro mensili e che per due mesi e mezzo ho dovuto badare da solo a tutto, ma proprio a tutto, dato che le varie colleghe preferivano - comprensibilmente - fuggire. Il tutto, ovviamente, senza ottenere in cambio un'adeguata gratitudine da parte dei principali (e non mi riferisco prettamente ad un aumento di stipendio) i quali dovrebbero quanto meno prostrarsi alla mia vista. Ci sarebbe da scrivere un libro, penserete, ed è proprio quello che farò al termine di questa esperienza (previsto per metà settembre). Ci sarà da ridere e da riflettere, ve l'assicuro. Il titolo? Probabilmente "Ci avrei commesso!".
In ogni modo, siccome da Lassù evidentemente qualcuno si è accorto di quel ragazzo che perdeva un chilo e mezzo la settimana girovagando continuamente a destra e a manca, da qualche giorno mi ritrovo una collega. Una ragazza sulla quale, cognome ed altezza a parte, ho ben poco da ridire. Non nascondo che - in preda alla disperazione dei giorni antecedenti la sua assunzione - mi sarei accontentato anche di una ragazza brutta, antipatica, scema e pure incapace e svogliata, ma devo dire che ritrovarmi l'esatto opposto non mi dispiace affatto. Adesso sono molto più calmo, sereno, disponibile. Se dicessi che la mattina sono impaziente di andare a lavorare forse mi crederebbero in pochi, ma è la verità.
Ed è proprio grazie a questo benessere ritrovato che ho deciso di riprendere a scrivere, che poi è forse l'unica pratica che mi riesce discretamente. Se questo è l'ultimo post di questo blog, infatti, è perchè ne sto inaugurando uno su Windows Space Live, che cercherò di aggiornare con maggiore frequenza, approfittando soprattutto del giorno libero settimanale.
Sarà un blog sicuramente diverso da quello che è stato "Così è o mi pare", in cui tenterò di far conoscere tutto me stesso, senza farlo necessariamente con ironia, come ho erroneamente invece fatto sempre qui. In sostanza, smetterò di essere "Matteo" Pascal: quando mi andrà di ironizzare, ironizzerò; quando invece sarò incazzato, lo dimostrerò senza giri di parole nè nascondendomi dietro maschere pirandelliane. Pensandoci bene, è una delle cose che ho imparato da questa esperienza lavorativa: sarò diventato molto più intollerante ed incazzoso, ma ho imparato ad avere una maggiore autostima ed una notevole sicurezza dei miei mezzi. In fondo in fondo, molto meglio così!
Appuntamento a presto su

giovedì 8 marzo 2007

La festa della donna


La donna secondo Elio e le storie tese

Inutile girarci attorno. Possiamo litigarci, non comprenderle, maledire i loro mal di testa, la mania di shopping, il loro essere così diverse, il loro amore per Winnie the Pooh (che sia maledetto!), ma senza le donne non potremmo vivere. E' proprio vero che non vanno toccate con un fiore (magari "ca rasta"...) perchè sono la nostra aria.
Purtroppo non ho la possibilità di regalare nemmeno mezza mimosa a nessuna. Avrei potuto metterla come immagine del post ma ho dato la precedenza ad Elio e le storie tese così magari vi fate due risate dato che io oggi son proprio poco ispirato. Comunque immaginatevi che io sia arrivato a casa vostra e vi abbia regalato un mazzo gigantesco di mimose, spero vi basti.
Chiedo scusa per l'insensatezza di quanto ho scritto (come dite, ci siete abituati?) e per la cortezza del post (come dite, meglio così?) ma per motivi lavorativi ho solo pochi minuti al giorno da concedere al mio blog. Non esultate troppo altrimenti mi licenzio...

AUGURI A TUTTE LA DONNE!!!

venerdì 2 marzo 2007

Le bugie hanno le gambe corte

Qui sopra un mio collega

Secondo episodio dedicato alle mie figuracce. Sempre a scuola, sempre lo stesso anno scolastico, stavolta l'ora di italiano.
Quel giorno mancavano pochi minuti alla sirena quando la professoressa decise di chiedere, seguendo l'ordine alfabetico, chi ha fatto il tema per casa e chi no. Neanche a dirlo, io ovviamente non lo avevo fatto.
Però, siccome il mio cognome inizia per T ed era in fondo all'elenco, ho potuto notare che la professoressa si fidava della parola di ognuno di noi e non chiedeva di far vedere il tema nè di leggerlo. Bastava insomma rispondere "sì" alla sua domanda.
Arrivato il mio turno, risposi timidamente "sì, l'ho fatto". In pochi, esattamente 4 su 22, avevano fatto quel tema. Ed io sarei stato il quinto...
La professoressa, comprensibilmente alterata, alla fine disse "ma è possibile che solo 4 su 22 han fatto il tema per casa?" e si complimentò con chi l'aveva fatto. Piccolo particolare: si dimenticandò di me!
Allora io, mooolto intelligentemente, glielo feci notare: "professoressa, anch'io l'ho fatto!". Lei controllò meglio il registro e dopo un po' disse: "Già, hai ragione, scusami!".
Sembrava fatta. Stavo per dirle di non preoccuparsi per le scuse ma lei, nello stesso momento, mi invitò a leggere il tema!
Non sapevo cosa fare, balbettavo, prendevo tempo, chiedevo "devo leggere il titolo?" e lei "no, leggi direttamente il tema" ed io, fingendo di non capire ed implorando la liberatoria sirena, insistevo: "quindi non devo leggerlo il titolo?" e lei: "No! Leggi il tema!!!"
Il cuore mi batteva a mille, i miei compagni ridevano come matti, io continuavo a prendere tempo rivolgendomi a loro: "ragazzi, silenzio, lasciatemi leggere!!!". Nella mia mente, nel tentativo di trovare una soluzione, avevo anche pensato ad inventarmi un tema al momento (il massimo della follia).
Ad un certo punto, ecco il colpo di genio (per così dire). Accanto a me c'era il tipico "burlone" della classe ed allora io, con fare serio e indispettito, mi rivolsi a lui: "Peppe, esci subito il mio quaderno!!!" e lui "ma non ce l'ho!!!"
Mi volsi verso la professoressa e la vidi con gli occhi tristi. Io, sebbene fossi tutt'altro che un secchione, sono sempre stato rispettato dalla maggior parte dei miei insegnanti come persona.
Mi disse "guardami negli occhi: l'hai fatto o no questo tema!?". La guardai negli occhi e, con incredibile sfrontatezza, risposi "Sìììììììììì" dimostrandomi alterato alla sola idea che potesse essere messa in discussione la mia parola!!! Immagino che in quel momento la mia credibilità fosse paragonabile a quella dei politici italiani in campagna elettorale.
Prese la penna, pensò un po' a cosa scrivere (con ogni probabilità era indecisa se mettere 2 o la I di impreparato). Ad un tratto, finalmente, suonò la sirena e lei chiuse il registro e se ne andò senza aver scritto niente! Anche stavolta, mi andò di lusso!

VIVA LA (IN)SINCERITA'!!!

mercoledì 14 febbraio 2007

Viva San Faustino!

La festa per chi avrebbe voluto festeggiare 24 ore prima

Mettiamo in chiaro una cosa fondamentale: io sono single solo e soltanto per scelta. E che poi tale scelta non sia mia, ma delle ragazze, è solo un dettaglio di poco conto.
Cosa posso farci se la ragazza che mi piace non mi degna di uno sguardo, se quando mi avvicino se ne scappa (si sarà accorta di quando l'ho pedinata fino a scuola!?!), se non riesco nemmeno a rivolgerle la parola, se non è bastato intossicarmi di Marlboro nella speranza di sentirmi chiedere "mi offri una sigaretta?", se, insomma, con le ragazze non ci so fare!?!
Sarà che nella scuola che frequentavo le ragazze erano poche e selezionatissime tra i peggiori esemplari del gentilsesso (gentili si fa per dire), sarà che sono un po' troppo esigente dato che non sono socio del club "La mia ragazza ideale dev'essere bella, simpatica ed intelligente" che vanta milioni di iscritti in tutt'Italia, sarà che il mio fine intellettualismo (sic) poco si addice alla ragazza moderna, sarà che non sono Costantino Diuominiedonne, sarà quel che sarà, ma sono single. E questo è l'unico, vero, incontrovertibile dato di fatto!
In ogni modo, ad essere sincero, è una situazione che mi pesa ben poco. Sarei bugiardo a dire di essere un single contento, ma mi pesa davvero poco. Ho visto parenti e conoscenti, omoni e machi piangere come bimbi. Non so come mi comporterei io. Le effimere storielle adolescenziali poco si addicono al sottoscritto. Non oso nemmeno immaginare, col mio carattere, come reagirei di fronte ad un "Caro Matteo, mi prendo un periodo di riflessione", tipico preludio a "Caro Marco... ehm Matteo... ti ho detto che sto riflettendo (sospiri di Marco in sottofondo), lasciami stare, quanto sei appiccicoso! No, non dico a te Marco, tu continua pure! Matteo ora ti lascio che sto con un'amica" e poi a "Caro, carissimo Matteo, ho riflettuto: credo che io e te saremo i migliori amici del mondo" e poi mesi e mesi ad ascoltare Marco Masini fino al suicidio!
E dire che l'opportunità di festeggiare San Valentino l'ho avuta. Giorno 12 ero in città e, quando sono in città, una tappa in qualche libreria è d'obbligo. Quel giorno capitò alla Mondadori, dove c'è un commesso dell'altra sponda. No, non è di Reggio Calabria, è omosessuale. Già tempo fa, al mio primo acquisto in quella libreria, si rivolse in maniera fin troppo gentile con me. Mi disse "Ooooh, che fortuuuuna, proprio fino ad oggi tutti i saggi costano appena 6 euroooo". Alla fine non guadagnai chissà quanto, appena 2,40 euro, credo che quel suo modo di fare fosse davvero esagerato! Inoltre, dato che la libreria era piuttosto grande ma sprovvisto di personale, gli chiesi se per caso cercassero qualche commesso. Mi rispose di no ma mi invitò a dargli il mio numero di telefono cosicchè potesse informarmi in caso di nuovi sviluppi. Il mio "no grazie" e la mia fuga furono un tutt'uno! Comunque giorno 12, dicevo, entro in libreria. E riecco il commesso dell'altra volta. Mi guarda, mi sorride, chiede alle colleghe se volessero un caffè, poi si rivolge a me facendo la stessa domanda. Stavolta mi limito a dire "no grazie" senza fuggire (a scanso di equivoci, e per non turbare nessuno, sto solo scherzando: è semplicemente un ragazzo gay molto gentile, avercene...)
Mi domando: non è che il mio fascino (che c'è, perchè c'è, indubbiamente c'è) colpisce solo i gay? E ancora, non è che sono proprio io inconsapevolmente gay? Vuoi vedere che i miei compagni avevano ragione? Io gay! In effetti tutto quadra con il mio parere favorevole ai pacs. Chi è favorevole ad essi? Generalmente quelli di sinistra ed i gay (i quali non stanno tutti da quella parte come erroneamente detto da Silviuccio!). Ed io di sinistra non sono.
Quest'anno è andata come è andata, ma il prossimo febbraio voglio festeggiare un giorno prima. Quindi, se qualche ragazza vuole proporsi, lasci il proprio curriculum con la foto allegata inviandolo al mio indirizzo di posta elettronica. Come dicono a me da mesi "le faremo sapere..."

AUGURI A TUTTI I SINGLE!!!

sabato 10 febbraio 2007

Questione di tempismo

Prima di puntare il dito e parlare, meglio stare attenti!

A chi di voi non è mai capitato di fare delle brutte figure? Credo proprio a nessuno. Le mie le racconterò in questo blog e lo farò "a puntate", ovvero quando ne avrò voglia ne racconterò una. Ecco la prima puntata.
Questo episodio è successo qualche anno fa. Andrebbe raccontato gesticolando per rendere al meglio l'idea, ma accontentatevi di leggerlo!
Ricordo che era l'ultima settimana di scuola del secondo anno delle superiori. E c'era l'ora di biologia. Come sempre, quando c'era questa materia, l'ultimo pensiero che potesse sfiorarmi il cervello era quello di ascoltare quel sedere abnorme chiamato professoressa spiegare la lezione. Piuttosto parlavo del più e del meno con i miei compagni, rigorosamente in fondo alla classe, il più lontano possibile dalla cattedra.
Ad un certo punto sentii i miei compagni urlare ed inveire contro la professoressa. Non capii il perchè, chiesi informazioni ma nessuno mi sentiva! Queste urla durarono oltre un minuto fin quando, dopo le mie ripetute sollecitazioni, mi venne finalmente spiegato che la professoressa aveva appena fissato un compito in classe per il giorno dopo.
La cosa non era affatto strana. Come detto, eravamo alla fine dell'anno scolastico ed ancora nell'ultimo trimestre non avevamo fatto nessun compito. C'era insomma da aspettarsi questa decisione. Eppure quelle proteste molto colorite nonchè prolungate mi colpirono profondamente nel cuore e nella mente convincendomi ad unirmi alla battaglia insieme ai miei compagni contro l'iniquo compito in classe assegnatoci!
Nella mia protesta, siccome sarei partito in netto ritardo rispetto ai miei compagni, ritenni opportuno guadagnare il tempo perso in precedenza andando "un po'" sopra le righe. Pensai dunque di alzarmi, puntare il dito verso la professoressa (approfittando del fatto di essere coperto dai miei compagni i quali erano tutti in piedi) ed urlare a squarciagola (tanto la mia voce era coperta dalle altre) il seguente "quesito": MA CHE CAZZO DICI!?!
Incredibilmente però, mentre io mi alzavo, la professoressa con un urlo fece sedere e zittire tutti i miei compagni. In pratica quella frase gliela dissi proprio in faccia! Non so quale santo quell'anno mi salvò dalla sospensione e dalla bocciatura.

VIVA IL TEMPISMO!!!

giovedì 25 gennaio 2007

Mattinata alla posta

Qui sopra, l'inferno!

Questo episodio è accaduto qualche giorno fa. Vado alla posta per due motivi: pagare una bolletta ed attivare una scheda.
Mi sveglio di buon mattino per essere tra i primi, arrivo alla posta ed ecco già il primo problema: la porta d'ingresso è guasta e dunque devo attendere che dalla porta d'uscita smettano di uscire! Alla fine una vecchietta si accorge di me, fa un passo indietro e lascia che finalmente la porta si apra dalla mia parte. Sia benedetta!
Entro, vado a prendere il biglietto ed ecco la seconda spiacevole sorpresa: apprendo che non bisogna prenderne solo uno ma tanti quante sono le operazioni da svolgere. Nel mio caso, dunque, uno per la bolletta e l'altro per la scheda. Qualcun altro probabilmente ne avrebbe presi due, di biglietti, fregandosene altamente del fatto che, non avendo il dono dell'ubiquità, nel caso -seppure remoto- in cui entrambi i turni fossero arrivati nello stesso momento, un biglietto sarebbe andato perduto. Io invece mi sono interrogato su quale fosse opportuno prendere per prima, vittima del mio malsano perfezionismo, ed ho deciso di far prevalere quello della scheda, la cui fila -numeri alla mano- pareva essere la meno lunga.
Non ho purtropppo tenuto in considerazione il fatto che lo Stato quando ha da prendere dei soldini non ci mette troppo tempo, quando invece deve farti un servizio i tempi della burocrazia dimostrano tutto il loro peso. Ecco dunque che la fila per pagare le bollette se ne andava via che era un piacere, mentre la mia arrancava.
Da aggiungere che erano ben tre gli sportelli, ciò nonostante si serviva in media un cliente ogni 10 minuti. Aggiungiamo anche che c'è stata una bella scazzottata tra due uomini ad aver rallentato il tutto. Pare che il motivo del contendere fosse la somma di 25 euro. Dopo svariate minacce ed innumerevoli insulti, uno dei due uomini ha leggermente spinto la moglie dell'altro, quest'ultima è cascata a terra (se volete immaginarvi la scena tenete presente l'episodio di Totti) al grido di "lei è un bastardo, un indegno (cosa c'entrava?), un pezzo di m..., un figlio di p... e un maleducato (sic)". A quel punto, il marito della "simulatrice" (perchè si è visto da lontano un miglio che trattavasi di semplice spintarella) non ci ha visto più, o meglio ha approfittato della situazione, ed ha iniziato a picchiare quel poveretto che era robusto un terzo dell'altro.
Io, inguaribile pacifico, ho tentato invano di invitare qualcuno ad aiutarmi a dividere i "contendenti", ma nessuno s'è scomodato ed hanno preferito continuare a godersi la scena. Non c'era altra soluzione: o intervenivo io, o quell'uomo sarebbe finito all'ospedale! Scelsi la prima opzione, incurante dei miei infelici precedenti: dovete sapere infatti che a scuola molto spesso mi è capitato d dividere compagni di classe che si menavano, sempre tra l'indifferenza generale. E' più forte di me, se io non intervenissi e la situazione degenerasse, mi riterrei co-responsabile di quanto accaduto.
Purtroppo, come si dice dalle mie parti, "cu spatti avi a megghiu patti" ovvero "chi divide ha la parte migliore": ricordo, in ordine di "gravità", di aver gentilmente ricevuto un calcio su un perone, un pugno in un occhio (ho temuto per qualche giorno di subire gravi danni alla vista), un colpo di cintura nell'altro occhio, una spinta da uno dei due "dividendi" che mi ha fatto sbattere la testa su un banco e poi l'opera d'arte, uno specchietto di un'automobile staccato per l'occasione e che ha colpito il sottoscritto anzichè il legittimo destinatario!
In ogni modo, stavolta mi è andata meglio (quando si dice l'esperienza!): ho minacciato i due di denunciarli (di quale reato? Boh!) e sono riuscito a calmarli senza subire nemmeno un graffio. Sembrava tutto finito, invece un'impiegata ha ben pensato di mostrare al mondo la sua genialità; si rivolge ad uno dei due dicendogli "non potete litigare, qui(!), sbrigatevela fuori!". Detto fatto, i due si sono dati appuntamento e chissà com'è finita...
La giornata non era caldissima, ma la mancanza di aria condizionata, il concitato episodio di cui sopra, il nervosismo che mi provocava vedere le persone che si "lanciavano" letteralmente per uscire ed aver la precedeza nei confronti di chi voleva entrare, mi avevano provocato un mal di testa terribile. Ero davvero esausto. Un'ora e mezza lì dentro senza concludere un bel niente.
La nota positiva era che molte delle persone che sarebbero state prima di me hanno rinunciato andandosene a casa. In un lampo arriva il mio turno, schiarisco la voce e fiero chiedo all'impiegato come fare ad ottenere quella stramaledetta scheda. Mi dà il modulo da compilare (perdo altri 10 minuti per completare questa operazione), dopodichè mi chiede la carta d'identità. Si accorge che è scaduta (da agosto!) e dunque non è possibile far nulla.
Vorrei ucciderlo, o suicidarmi, non so, alla fine opto per una terza via: gli chiedo scusa io per il disagio e me ne vado, senza nemmeno prendere il biglietto per pagare la bolletta. Che se la sbrighi mio fratello!

CARA POSTA, SO IO DOVE "INVIARTI"!!!